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SETTIMANA DELLA LETTURA RODARI

 

Il giorno 26 aprile, in concomitanza della settimana della lettura, ho partecipato insieme alle ragazze e i ragazzi delle terze medie,  all’incontro con  il professore e scrittore Eraldo Affinati.

 

Conoscevo Eraldo Affinati solo attraverso le sue parole scritte, lette sui numerosi libri che compongono la sua bibliografia. Mi ero fatto un’idea precisa dello scrittore, stile narrativo intenso, profondo, descrittivo, vero. Mi mancava dopo tutti questi anni l’incontro con l’uomo, ed averlo fatto in occasione dell’appuntamento scolastico, dove ha partecipato anche mia figlia è stato come chiudere un cerchio.

 

Si è parlato di storie di ragazzi arrivati da noi da paesi lontani, soli e disperati, fortunatamente accolti nella Città dei Ragazzi, scuola convitto fondata nel 1953 da Monsignor Carroll-Abbing per aiutare bambini e ragazzi italiani in difficoltà e che oggi invece accoglie soprattutto ragazzi stranieri. La scuola si trova su Via della Pisana, fuori il raccordo anulare ed è lì che il “Prof” ha insegnato per anni.

 

Il professore viene accolto con  una rappresentazione eseguita dai ragazzi, fatta di musica e parole, attraverso brani del libro “Vita di Vita”. Finita la recita, un solo momento di silenzio e dopo niente è stato più uguale e mai più lo sarà. Per due ore, che sono sembrate dieci minuti, il Prof, con le sue parole, i suoi gesti, il suo carisma ha rapito tutti, rendendo vivi i suoi racconti.

 

Lì ho conosciuto l’uomo: attraverso gli occhi e gli sguardi di quei ragazzi che, superato un primo momento di imbarazzo, hanno tempestato di domande il professore, il quale ha sempre risposto con passione e semplicità. Per due ore nessuno si è distratto, tutti sono rimasti lì ad ascoltare e ad essere trasportati in paesi lontani. Pur al centro della scena è diventato uno di loro ed ha raccontato le sue avventure, in Marocco, in Gambia dove ha riaccompagnato i suoi ragazzi alle origini, alle loro case, al niente, al tutto…

 

Infine, dopo aver ascoltato una canzone di Antonella Ruggiero, scritta da Affinati e scovata dalla professoressa Massari, lasciando il Prof piacevolmente sorpreso,  i ragazzi si sono voluti avvicinare, fare dei selfie, vedere da vicino quello strano professore che gli ha parlato di come la scuola sia importante per loro e per chi ci lavora.

 

Uscendo e mischiandomi tra i ragazzi ho avuto modo di ascoltare i loro commenti: “forte il professore! Proprio simpatico! Ma allora non sono clandestini…”.  Forse da oggi, nel loro animo, chi viene da lontano sarà un po’ meno lontano.

 

Un papà

 

 

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