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Incontro di Poesia con Maria Pia Brunelleso

E’ stato particolarmente significativo che il primo incontro di poesia del nostro caffè letterario …

E’ stato particolarmente significativo che il primo incontro di poesia del nostro caffè letterario abbia visto protagonista quella che fino a poco tempo fa era una risorsa del nostro istituto: l’ex assistente amministrativa (ora insegnante) Maria Pia Brunelleso, vincitrice di numerosi premi letterari importanti.

Ho presentato questo evento focalizzando l’attenzione dei presenti su quanto abbiamo tutti bisogno dell’ars poietica, che è l’arte del fare del momento, tipico dell’artigiano, il fare unico e irripetibile legato all’istante. La parola poetica, non informale ma evocativa, ha la capacità di catturare istanti di bellezza che non dipendono dal contesto, ma si pongono su un piano di realtà collaterale, quello del sogno, dell’inconscio, del desiderio. E’ il piano dell’anima, che dà senso all’esistere, al di là del pensiero logico e discriminante del nostro quotidiano. C’è poesia nella malattia, nella morte, nel carcere. C’è poesia ovunque si catturi la bellezza dell’hic et nunc, al di là di come si pensa che la vita dovrebbe essere.

Le letture di Maria Pia, unitamente alle preziose e profonde riflessioni della sua editrice Adele Costanzo e alle note di Ludovico Einaudi, hanno avuto il grande merito di farci vivere lungi attimi sospesi in un tempo-non tempo, in cui era proprio la bellezza a tessere le trame dei nostri pensieri.

Abbiamo pensato all’amore, nella sua eterna oscillazione tra pienezza e mancanza, a quella inafferrabilità dell’altro che ha toccato sicuramente il sentire di ognuno. C’è stata qualche lacrima e qualche sospiro nell’ascolto di tematiche tanto personali quanto universali (chi di noi non ha visitato almeno una volta  quelle “intime isole di solitudini arrese”?). Ci siamo lasciati trasportare dalle parole dedicate al figlio, che rispecchiavano, nel dolore dei distacchi, immagini vissute da infiniti genitori. Abbiamo sognato un ritorno ad Itaca “in un tempo a ritroso” e incontrato una Penelope intenta “a intrecciar paure e rovi”.

La parola poetica di Maria Pia ha trasformato per un po’ i locali della nostra scuola nelle “stanze quotidiane” che danno il titolo al suo libro, allontanandoci magistralmente dalla quotidianità frenetica che esse spesso ospitano e portandovi un respiro diverso, di pura, profonda emozione.

Francesca Fornari

 

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